Il dolore associato alle procedure mediche è un problema comune e spesso trattato inadeguatamente o del tutto trascurato che unito ad ansia e paura condiziona in modo significativo la cura e la qualità della vita di una persona.
La paura, l’ansia o lo stress che si scatenano in un ambiente dentistico o all’idea di recarvisi sono definite odontofobia.
Quando l’ansia dentale è grave e si traduce in paura irrazionale e completo evitamento del dentista, può essere classificata come fobia dentale.
La gestione del paziente fobico è una vera e propria criticità all’interno dello studio odontoiatrico; il vissuto di alcuni soggetti negli anni addietro ha condizionato i pensieri e le convinzioni di una buona fetta della popolazione, quando si parla di avvicinarsi alla figura del dentista.
A parziale discolpa di chi teme la nostra professione, va detto che in passato spesso non siamo stati in grado di curare nel rispetto della sfera emotiva del paziente. Oggi invece l’approccio minimamente invasivo fa dell’attenzione a ciò che il paziente vive durante la visita e del rispetto dei tessuti del paziente, un must imprescindibile.
Quando uno di questi stimoli crea uno stato d’ansia, i pazienti possono sperimentare:
- Sudorazione
- Battito cardiaco accelerato
- Bassa pressione sanguigna
- Possibile svenimento
- Vista offuscata
- Pianto
- Segni di panico
- Utilizzo di umorismo o aggressività per mascherare l’ansia
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