I bifosfonati costituiscono una classe di molecole farmacologiche che trova impiego in una serie di condizioni patologiche che interessano direttamente il tessuto osseo – osteoporosi, morbo di Paget, osteogenesi imperfetta – o nel controllo dell’attività osteoclastica derivanti da patologie tumorali quali, ad esempio, il mieloma multiplo, o anche in caso di metastasi ossee. Il meccanismo d’azione rispetto agli osteoclasti non è ancora del tutto chiaro, ma dal punto metabolico si osserva un’interferenza con il riassorbimento della matrice ossea.
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clorexidina allo 0.12%, terapia antibiotica sistemica, e leggero curettage del sito – possa essere sufficiente in casi di gravità 1, sostanzialmente asintomatici. Tuttavia altri fattori locali, oltre alla già citata esposizione ossea, possono determinare esiti sfavorevoli. Non è poi infrequente osservare forme cliniche di maggiore gravità (grado 2 e 3), che richiedono pertanto un approccio più indaginoso. Le metodiche chirurgiche applicabili variano dalla resezione ossea marginale (con mantenimento del profilo osseo) a quella segmentale (asportazione di un intero moncone) qualora sia colpita la mandibola e maxillectomie parziali o totale nel caso del mascellare superiore.